fine

A volte alcune cose semplicemente finiscono. La vita impone sempre delle scelte, e noi dirigiamo i nostri passi verso cammini che ci portano in direzioni precise. Non sempre le scelte sono consapevoli, questo è vero. Spesso si crede di riuscire a conciliare tutto, altre volte si crede di aver semplicemente detto dei sì senza rendersi conto di quanti no sono scaturiti da quei sì.

Forse è accaduto anche con questo blog. Quanti passi fatti, lontani da qui.

Questo spazio era nato perché sentivo l’esigenza di continuare a scrivere, ora non è più così. Scrivo poco, ascolto molto. Se scrivo scrivo per me stessa, come sempre è stato.

Pertanto è ora di mettere un punto a questo spazio del passato, salutarlo, lasciare che la memoria resti intatta senza orpelli che non le appartengono.

Un saluto, chissà, forse un giorno, altrove….

Nadia

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Sparire, ricominciare. A volte sembra di dover per forza rimettere in discussione sé stessi.

Altre volte no, hai finito di mettere in discussione il tuo mondo, e stai semplicemente uscendo all’aria aperta, lontano da spazi chiusi e viziati.

E’ bello respirare a pieni polmoni.

ACCANTO A NOI


Onda blu,
trasparente riflesso di Cielo
sulla spiaggia, sfinita, diventa risacca.
Sole che
tramontando sornione sul mare,
prende a pugni la notte
ed è subito
l’alba,
una notte spietata e infingarda.

E Dio, dov’è?
Forse dorme, sonnecchia, dov’è?
In un raggio di luce Lui è…


È risorto e vive accanto a noi,
in un battito d’ali infinito,
nella scia di un amore fiorito!
È risorto e vive accanto a noi,
in corsie trasudanti dolore,
in reparti affollati d’amore,
giare colme di agapico odore!


Tempo che
prende a schiaffi impietoso il presente
lo frantuma e riduce ad istanti.
Tempo per
con pazienza curar le ferite,
oscillante tra quello che conta e che
passa,
quello che conta e che passa.

E Dio, dov’è?
Forse dorme, sonnecchia, dov’è?
In un raggio di luce Lui è…

È risorto e vive accanto a noi,
in un battito d’ali infinito,
nella scia di un amore fiorito!
È risorto e vive accanto a noi,
in corsie trasudanti dolore,

in reparti affollati d’amore!

Nella scia di un amore fiorito
È risorto e vive accanto a noi,
in corsie trasudanti dolore,

in reparti affollati d’amore!
giare colme di agapico odore!

Perdono di Assisi. In questo giorno il Paradiso mi sembra sempre più vicino alla terra.

2020

Il ritratto che preferisco di questo 2020 è una foto in cui non mi riconosco più.
Eppure è uno degli ultimi ricordi sereni: febbraio, prima della pandemia, gita scolastica. Sorseggiavo un bicchiere di vino con la mia amica e collega in un tranquillo locale di Trastevere.
La pandemia ha schiacciato il tempo, e quella sera così spensierata sembra un ricordo recente. E sembra un ricordo lontano.
Nulla è rimasto lo stesso, né nel mondo, né in me. Chili persi, nuovo look, scoprirmi innamorata.
Non si butta via niente di questo 2020. Alla fine, tutto è andato PER il Bene.

Ancora

 

ancora

Gettare l’ancora per fermarsi, per mettere radici, prendere il proprio spazio e respirare.
Oppure levarla, quando è ora di prendere il largo, di staccarsi e ricominciare. Di respirare ancora.
Dipende sempre dai punti di vista. E in ogni caso ti ritrovi.

Ultimo giorno

Domani è il nostro ultimo giorno di scuola.

E chi l’avrebbe mai detto.

Domani è un ultimo giorno di scuola in cui non vedrò i miei ragazzi, non li abbraccerò.

Non firmerò le magliette dei ragazzi di terza, non vedrò le loro lacrime nel salutarsi. Non li vedrò passeggiare in cortile vicino al ragazzo che guardavano e sognavano da settembre.

Non ci sarà conto alla rovescia, non ci saranno persone che si riversano fuori dalle classi al suono della campanella, urla festanti in corridoio, cartelle sgangherate stracolme non di libri, ma di tutte le cianfrusaglie abbandonate nel corso dell’anno un po’ ovunque: sotto al banco, nell’armadio, in palestra…

Non ci saluteremo guardandoci negli occhi.

Domani è l’ultimo giorno di scuola e stasera piove abbondantemente. Fa anche un po’ fresco, come in una normale serata di quasi primavera.

Perché non è lì che siamo rimasti tutti? A una quasi primavera che stava per fiorire?

Domani è l’ultimo giorno di scuola, e l’estate si riprende il suo spazio, o quel che ne resta. Forse una lacrima.

Un bel tacer…

Prima la salute, e vivono felici con tutta la famiglia riunita

meglio stare in casa, dove devi andare?, e hanno il villino con vista panoramica e 100 metri quadri di giardino

Incoscienti quelli che vogliono uscire! e vivono serviti e riveriti da mammà, mentre studiano per l’ultimo esame da chissà quanti anni

prima la salute, quella è la vera libertà, e tanto vivacchiavano anche prima, alzandosi alle 12 e senza fare nulla fino a sera

Non uscire, stai in casa! e loro vanno a comprare le sigarette ogni giorno, e a portar fuori il cane, e a comprare il gratta e vinci.

Non devi andare da nessuna parte! E tanto hanno il loro stipendio statale, pure se non lavorano…

le scuole mica sono parcheggi, i bambini sono infettivi! e bambini non ne vedono dall’asilo. il loro asilo.

a casa! e tanto la domenica è un giorno come un altro perché Dio non esiste e chi crede è un cretino.

Il mio capo dice spesso un antico proverbio: “un bel tacer non fu mai scritto”. Quanta verità. Solo giudizi, ma nessuno che, indipendentemente da torto o ragione, riesca a rispettare il dolore degli altri.