alt(r)e vie

frassatiHo passato una settimana in montagna, a gestire un rifugio con degli amici dell’Operazione Mato Grosso.

Ci sono momenti in cui ti senti così pieno di vita, così stupefatto dall’umanità che sorridi soddisfatto.

Osservo il mondo con la solita curiosità, mi stupisco ogni volta. Quante persone camminano da sole – letteralmente; quante altre invece decidono di incontrarsi e condividere momenti di vita. Quanti chiudono porte sbattendo pugni, ma solo per nascondere la loro tenerezza. Quanti piccoli fratelli uguali a me, che cercano la perfezione nascondendosi dietro a frasi fatte… quanta perfida voglia di smascherarli, e quanto desiderio di prendermi pazientemente cura di loro, così come qualcuno si è preso cura di me…

Ogni giorno ho incontrato volti di sconosciuti segnati dalla fatica di un cammino di montagna. Chi glielo fa fare? E le volte che anche io mi sono trovata tra quei volti? C’è una gioia particolare nella sfida contro la fatica. La soddisfazione di farcela, la soddisfazione di aver vinto la bellezza.

buona strada…

 

Consigli

Chissà perché la gente ama così tanto dare consigli.

Forse perché fa piacere sentire il suono della propria voce che una volta tanto può assumere quel timbro di superiorità che non sopporta di essere contraddetta. E che non può essere contraddetta, perché come puoi non ascoltare sorridendo e annuendo quando qualcuno ti sta svelando l’idea del secolo?

L’idea, appunto. Ovviamente i consigli sono sempre e solo idee di concetti pensati di sentiti dire che forse si possono provare magari chiedendo a qualcun altro.

Quando si tratta di fare qualcosa di concreto tutti si tirano indietro, nessuno ha più idee. Ma per dare consigli sono tutti pronti.

Quanto a me, forse tutta la fatica di questo periodo mi serve a percorrere la strada con passi umili, tacendo e custodendo. Sicuramente sto imparando a non dare consigli. Non più. E’ evidente quando sia sopravvalutato il proprio ego.

_equilibrium_

Ci sono litigate di sfogo, che fanno esplodere una bomba e creano lo spazio vuoto giusto per poter ricominciare, nel bene e nel male.

E ci sono litigate inutili, come una palla che rimbalza contro il muro, fa rumore, perde forza tornando indietro, e te la trovi in mano esattamente come prima. E come prima non sai che fare.

Io preferisco le bombe, giusto per capirci. Preferirei sparire, andarmene, fare altro.

 

Jeff Koons, One Ball Total Equilibrium Tank
Jeff Koons, One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J 241 Series), 1985
glass, steel, sodium chloride reagent, distilled water, one basketball 64 3/4 x 30 3/4 x 13 1/4 inches 164.5 x 78.1 x 33.7 cm

 

 

Vita

Risuona una frase nella mia testa… riguardava “una vita degna di essere vissuta”.
Una vita vissuta solo se dignitosa.

E non capisco. Ma la vita non è sempre degna di essere vissuta?
Per qualcuno no.

Eppure vedo Nick Vujicic, senza gambe e senza braccia, e continuo a chiedermi: esiste una vita non degna?
“Ma tu sai quanta sofferenza c’è?”
Io no. Perché, tu sì?

Mille anni sono come il giorno di ieri che è passato

Sei stanco già prima di iniziare, perché sai cosa ti aspetta.  O forse no, non lo sai per davvero, sai che ci sono mille incognite nonostante sia stato tutto programmato con cura.
La giornata è calda, il sole quasi estivo rinfranca l’animo, ma picchia sulla tua testa, scotta sulle tue braccia: sei davvero pronto a guidare una settantina di ragazzi?
Sai che i loro occhi ti osserveranno bene, con cura e con sospetto, perché sei tu l’animatore oggi.
I balli, i canti, l’entusiasmo… tutto mescolato in una giornata intensa e piena.
Alla fine la cosa che ci unisce tutti è il sudore. Non è il sudore di chi -pigro-  non si lava, è il sudore di una vita vissuta, di una fatica condivisa, un odore acre che ci accomuna e ci fa capire quanto impegno tutti insieme ci abbiamo messo.
Massì, condividiamo anche quello! E quasi con stupore scopri che non ti dà fastidio, anche se poi non sai se di casa tua sogni di più la doccia o il letto.

Coricarsi stanchi così dà più soddisfazione. Tutti i minuti sono stati vissuti, non c’è pericolo di averne saltato nessuno… e ora non c’è più tempo nemmeno per una preghiera ordinata, perché gli occhi si chiudono e già i neuroni si spengono uno alla volta, ma un ultimo pensiero, quasi un ritornello risuona: “insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore“.
Ora ha senso, ora che questa frase ridiventa preghiera tutto assume un nuovo ordine.