Risposte e domande

Oggi ho chiesto al ragazzino che seguo cosa volesse dire il titolo del capitolo che stiamo affrontando. La civiltà islamica. Mi ha risposto che parla dell’Islamia. Il famoso stato dell’Islamia.

Lui non ha idea di cosa sia l’Islam, ha le idee molto confuse su Maometto, Allah, e quant’altro.

Però sa molto bene che venerdì l’Isis ha fatto degli attentati a Parigi.

Io vorrei sapere da tutti quelli che hanno le risposte in tasca, che sanno come salvare il mondo, che hanno capito cosa bisogna fare, che sanno se la Fallaci aveva ragione o torto, che vogliono eliminare l’Isis, che vogliono distinguere tra bene e male, buoni e cattivi, come io dovrei affrontare l’argomento. Se devo affrontarlo. Che senso ha affrontarlo, e che senso ha affrontare il programma di storia.

Questo vorrei sapere. Invece continuo a vedere foto profilo blu bianche e rosse. Ma il mondo resta lo stesso.

Radici

Tante cose potrei anche perdonartele. O almeno darti ancora un’occasione.
“Porco mondo” no, non te lo perdono. Non ti scuso e non lo capisco.
Mi dà tanto fastidio.
Porta rispetto per casa tua, ciccio. Che poi, sarebbe anche casa mia.
“questo è il mondo che abitiamo,
ha radici qui il mio cuore”

Ho visto un posto che mi piace si chiama Mondo
Ci cammino, lo respiro, la mia vita è sempre intorno
Più la guardo, più la canto, più la incontro
Più lei mi spinge a camminare come un gatto vagabondo…
Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….

Uomini persi per le strade, donne vendute a basso costo
Figli cresciuti in una notte come le fragole in un bosco
Più li guardo, più li canto, più li ascolto
Più mi convincono che il tarlo della vita è il nostro orgoglio
Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….
sì questo è il posto che mi piace…

Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)
prendiamo pillole per la felicità (misericordia)
Non siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)
Crediamo nell’eternità…

Ho visto un posto che mi piace si chiama Mondo
Dove vivo non c’è pace, ma la vita è sempre intorno
Più mi guardo, più mi sbaglio, più mi accorgo che
Dove finiscono le strade è proprio lì che nasce il giorno
Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….
sì questo è il posto che mi piace…

Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)
prendiamo pillole per la felicità (misericordia)
Non siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)
Viviamo dell’eternità…

Gira e gira e non si ferma mai ad aspettare
Sorge e poi tramonta come un delfino dal mare
Muove la sua orbita leggero e irregolare
Distribuisce sogni e ritmo buono da danzare
Mondo cade, Mondo pane, Mondo d’abitare
Mondo che ci salva, Mondo casa da ristrutturare
Tutto è falso, tutto è vero, tutto è chiaro, tutto scuro
Questo è il posto che mi piace al di qua, al di là del muro

Ho visto un posto che mi piace
si chiama Mondo

Finché potrò guardare il cielo…

Riguardo proprio il cambiamento di luogo, tralasciati gli altri disagi propri dell’esilio, Varrone, il più dotto tra i Romani, ritiene sufficiente come rimedio il fatto che dovunque ci rechiamo abbiamo a che fare con la stessa natura; Marco Bruto ritiene sufficiente il fatto che a coloro che vanno in esilio è consentito portare con sé le proprie virtù.

Anche se qualcuno giudicasse poco efficaci questi rimedi, presi singolarmente, per consolare un esule, dovrà ammettere che presi insieme hanno grandissima forza. Infatti quanto è poco ciò che perdiamo! Due cose, le più belle in assoluto, ci seguiranno dovunque ci recheremo: la natura universale e la personale virtù.

Di ciò si è preoccupato, credimi, colui che è stato il creatore dell’universo, chiunque egli fosse: vuoi forse il dio onnipotente, vuoi una ragione incorporea artefice di grandi opere, vuoi uno spirito divino diffuso con la stessa intensità in tutte le cose, grandi e piccole, vuoi il fato e la successione immutabile di cause interconnesse – di ciò, dicevo, si è preoccupato: che non fossero soggette al potere degli altri se non le cose più insignificanti..

Qualsiasi cosa c’è di meglio per l’uomo, questa giace al di fuori del dominio umano: non può essere né concessa, né strappata. Questo mondo, di cui la natura non ha generato nulla di più grande né di più bello, e l’animo, che contempla e ammira il mondo, parte più nobile di esso, sono di nostra proprietà, e per sempre, e resteranno con noi tanto a lungo quanto noi stessi rimarremo. Perciò entusiasti e fieri affrettiamoci con passo intrepido dovunque le circostanze ci condurranno, attraversiamo qualunque terra: non è possibile trovare nel mondo nessun luogo d’esilio, niente, infatti, di ciò che è nel mondo è estraneo all’uomo.

Da qualsiasi parte allo stesso modo si leva lo sguardo al cielo, tutto ciò che è divino si trova alla stessa distanza da ciò che è umano. Di conseguenza, finché i miei occhi non siano distolti da quello spettacolo di cui sono insaziabili, finché mi sia lecito osservare il sole e la luna, finché potrò essere immerso negli altri astri, finché mi sia lecito indagare il loro sorgere e il loro tramontare, le distanze, le cause del loro movimento più o meno rapido, finché potrò guardare le tante stelle che brillano nella notte, alcune immobili, altre che non si allontanano per lungo tratto, ma compiono un giro all’interno della propria orbita, qualcuna che spunta all’improvviso, qualcuna che abbaglia con il suo fuoco diffuso, come se cadesse, o che per lungo tratto passa innanzi volando con una gran luce, finché io sia in compagnia di tutto questo, e mi possa mescolare, per quanto sia concesso all’uomo, con i corpi celesti, finché tenga sempre l’animo nelle sfere sublimi, teso alla contemplazione delle cose con cui condivide l’origine, quanta importanza può avere per me quale terreno io calpesti?

 

Seneca, Consolatio ad Helviam matrem (8, 1-6), 42-43 d.C.

Primavera

Oggi ho toccato un’umanità intera camminando, guardando, parlando.

“…vedere la bellezza presente nel mondo”..
“scusa, cosa intendi?”

Non è ovvio per tutti, vero?
La bellezza del caos del traffico, la bellezza di un albero con un buco alla base come nei disegni dei bambini, la bellezza del glicine profumato, la bellezza di una stretta di mano.

Ogni cosa illuminata dal sole e vista come per la prima volta è bella.
Semplicemente perché esiste, ed è lì   p e r   m e .

Io ho incontrato il mondo, perché il mondo è qui per me.

Il puzzle

Durante l’assenza della moglie, un importante uomo d’affari dovette rimanere in casa per badare ai due scatenatissimi bambini. Aveva un’importante pratica da sbrigare, ma i due piccoli non lo lasciavano in pace un istante.
Cercò così di inventare un gioco che li tenesse occupati un po’ di tempo. Prese da una rivista una carta geografica che rappresentava il mondo intero, una carta complicatissima per i colori dei vari stati. Con le forbici la tagliò in pezzi minutissimi che diede ai bambini, sfidandoli a ricomporre il disegno dei mondo.
Pensava che quel puzzle improvvisato li avrebbe tenuti occupati per qualche ora. Un quarto d’ora dopo i due bambini arrivarono trionfanti con il puzzle perfettamente ricomposto.
“Ma come avete fatto a finire così in fretta?”, chiese il padre meravigliato. “E’ stato facile”, rispose il più grandicello. “Sul rovescio c’era una figura di un uomo. Noi ci siamo concentrati  su questa figura e, dall’altra parte, il mondo si è messo a posto da solo”.

Mondo



Ho visto un posto che mi piace si chiama Mondo

Ci cammino, lo respiro, la mia vita è sempre intorno

Più la guardo, più la canto, più la incontro

Più lei mi spinge a camminare come un gatto vagabondo…

Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….


Uomini persi per le strade, donne vendute a basso costo

Figli cresciuti in una notte come le fragole in un bosco

Più li guardo, più li canto, più li ascolto

Più mi convincono che il tarlo della vita è il nostro orgoglio

Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….

sì questo è il posto che mi piace…


Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)

prendiamo pillole per la felicità (misericordia)

Non siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)

Crediamo nell’eternità…


Ho visto un posto che mi piace si chiama Mondo

Dove vivo non c’è pace, ma la vita è sempre intorno

Più mi guardo, più mi sbaglio, più mi accorgo che

Dove finiscono le strade è proprio lì che nasce il giorno

Ma questo è il posto che mi piace si chiama mondo….

sì questo è il posto che mi piace…


Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)

prendiamo pillole per la felicità (misericordia)

Non siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)

Viviamo dell’eternità…


Gira e gira e non si ferma mai ad aspettare

Sorge e poi tramonta come un delfino dal mare

Muove la sua orbita leggero e irregolare

Distribuisce sogni e ritmo buono da danzare

Mondo cade, Mondo pane, Mondo d’abitare

Mondo che ci salva, Mondo casa da ristrutturare

Tutto è falso, tutto è vero, tutto è chiaro, tutto scuro

Questo è il posto che mi piace al di qua, al di là del muro


Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)

prendiamo pillole per la felicità (misericordia)

Non siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)

Viviamo dell’eternità…

Viviamo in piccole città (nascosti dalla nebbia)

prendiamo pillole per la felicità(misericordia)

Noi siamo virgole (amiamo l’Inghilterra)

Viviamo dell’eternità…

Viviamo nell’eternità…

Viviamo nell’eternità…


Ho visto un posto che mi piace

Ho visto un posto che mi piace

Ho visto un posto che mi piace

si chiama Mondo

si chiama Mondo

si chiama Mondo


Gira e gira e non si ferma mai ad aspettare

Sorge e poi tramonta come un delfino dal mare

Gira e gira e non si ferma mai ad aspettare

Sorge e poi tramonta come un delfino dal mare


[Cesare Cremonini]